Il Metasaepe rappresenta l’opera artistica più complessa, avvincente e significativa che abbia mai realizzato. Per durata di lavorazione, è seconda solo all’Endofaster, ma ciò che la rende davvero straordinaria è l’assenza di una programmazione precisa o di un progetto predefinito. Nonostante la sua complessità e ricchezza, l’opera è nata quasi per caso, seguendo il lento “risveglio” da un lungo torpore esistenziale che aveva segnato i miei cinquant’anni precedenti.
Il Metasaepe è molto più di un’opera d’arte: è un diario visivo, un’interpretazione autobiografica della mia esperienza di vita. È un intreccio denso di simboli, metafore e temi filosofici, un vero e proprio compendio sull’esistenza umana che si dispiega tra forme, colori e materiali.
La sua struttura portante è in legno: una piazza, il portico degli dèi vacui, la scala del tempio, la fontana della vittoria, la sorgente, la natività e il cielo - ogni elemento con la sua funzione, ogni dettaglio carico di significato. Tutti i componenti sono dipinti a olio, così come le statue in terracotta, modellate e colorate a mano con pazienza e dedizione.
A completare l’opera, una sezione idraulica e un articolato sistema elettronico, con un minicomputer che ne gestisce le funzioni, rendendo il tutto un congegno vivo e complesso. Ogni pezzo è stato realizzato a mano da me, nei ritagli di tempo spesso sottratti al sonno, lungo un arco di quasi vent’anni.
Ma il Metasaepe non è ancora concluso. Restano da creare nuove statue in terracotta e da comporre la musica che accompagnerà e darà voce a questo mondo simbolico. È un’opera in divenire, un cammino che continua, riflesso di una vita e di un’anima che non smettono di cercare, di interrogare, di trasformarsi.
Il Metasaepe è una rappresentazione artistica complessa che cela una sua filosofia di fondo. Questa ricalca la concezione esistenziale alla quale sono approdato nella seconda parte della mia vita. Impossibile comprendere l'opera senza conoscere la filosofia che la sottende.
La storia del Metasaepe si perde nella notte dei tempi. Ho iniziato a realizzare presepi all'età di 7 anni (nel 1967). Da allora, in tutti gli anni della mia vita, nel periodo di Natale, ho sempre realizzato un presepe. I primi germogli del Metasaepe sono comparsi nel 2004. Da lì, ogni anno, realizzavo un nuovo componente (protagonista).
Il presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù. Il termine deriva dal latino prae (innanzi) e saepes (recinto), ovvero il luogo che ha davanti un recinto (cioè, la mangiatoia). Il Metasaepe (meta deriva dal greco μετά «dopo, oltre» ), invece, è una rappresentazione che va oltre il recinto.
La straordinarietà del Metasaepe non sta nella bellezza artistica che colpisce a prima vista. Essa risiede in una serie di elementi "invisibili"che, in varia misura, contribuiscono al risultato finale.
In questa sezione sono riportati gli elementi costitutivi del Metasaepe. Essi non sono dei semplici "componenti". Ciascun elemento è un protagonista: ha una precisa ragion d'essere, un ruolo e una sua filosofia di fondo.
L'elenco delle persone che direttamente o indirettamente hanno fornito un contributo alla realizzazione del Metasaepe.