Questa sezione comprende una serie di finestre di approfondimento su temi tanto importanti quanto delicati. Originariamente esse sono nate come pillole del venerdì che proponevo agli allievi del corso di Scienze Biomediche dell'Agorà per stimolare la loro crescita umana e, soprattutto, per favorire lo sviluppo di un senso critico e di una mentalità scientifica e razionale. Gli argomenti trattati vengono presentati in forma di video della durata di 10-40 minuti.
Essi sono il frutto di anni di riflessioni, letture, approfondimenti, esperienze, discussioni e confronti. La gestazione degli argomenti trattati non è mai stata breve, ne indolore; mediamente è durata 1-3 anni per ciascuno degli argomenti, durante i quali ho letteralmente rotto le scatole ai miei amici più cari, coi quali spesso mi confrontavo e ai quali sottoponevo le bozze dei miei elaborati per verificare l'appropriatezza della comunicazione. L'ostacolo più grande, infatti, era trovare le parole e le immagini giuste per tradurre, in messaggi comprensibili per gli altri, concetti difficili anche solo da pensare.
Non mi considero illuminato, ma sono contento di aver allargato lo sguardo oltre la stretta prospettiva di visione alla quale ero stato abituato. Devo questa mia conquista ad alcuni straordinari soggetti incontrati sul percorso della mia vita (Francesco Tucci, Primiano Tucci, Gaetano Pezzicoli e Aldo Ummarino) che hanno saputo smontare le mie cementate convinzioni. Convinzioni che, in realtà, non erano affatto "mie", bensì ereditate passivamente dall'ambiente familiare, religioso, scolastico e amicale. Convinzioni che non avevo mai osato mettere in discussione, sicuro che fossero verità certe e ovvie. Convinzioni che, invece, come una zavorra, impedivano al mio spirito di librarsi, libero, nell'infinito mistero dell'universo.
Il confronto con quei soggetti mi ha indotto ad abbandonare gli ambienti del portico degli dei vacui e ad intraprendere il duro e pericoloso percorso della scala del tempio che mi ha condotto allo straordinario mondo dell'ipogeo (vedi Metasaepe).
Neuroscienze e psicologia. Le neuroscienze sono un gruppo di discipline che studiano i processi biologici che sottendono le dinamiche della mente. In pratica, analizzano le reti neuronali e la loro influenza sui comportamenti umani per comprendere cosa succede nel cervello quando pensa, agisce o prova emozioni. Esiste una stretta correlazione tra neuroscienze e psicologia. La psicologia studia (in un percorso che va dall'alto al basso) il comportamento dell'individuo per cercare di capire i meccanismi neurologici che ne sono alla base; ma qui deve fermarsi perché le conoscenze in biologia necessarie esulano dall'ambito psicologico. Le neuroscienze, invece, studiano, in un percorso inverso che parte dal basso e va verso l'alto, i meccanismi neuro-fisiologici che sono alla base del comportamento, per poi arrivare ad elementi più alti ed astratti che sono propri della psicologia. Entrambe (psicologia e neuroscienze) studiano il comportamento umano, ma in modo diverso, completandosi a vicenda. Infatti, le neuroscienze hanno bisogno della psicologia per interpretare il comportamento umano, mentre la psicologia ha bisogno delle neuroscienze per comprendere i meccanismi alla base del comportamento.
Conoscere se stessi non è una cosa semplice, né scontata. Molti dei processi mentali sfuggono alla coscienza. Questo ci porta a brancolare nella buia stanza dell’io, senza sapere ciò che c’è e come muoversi. L'apprendimento dei meccanismi della mente porta luce nella stanza e consente la conoscenza di sé.
L'obiettivo principale dell'esistenza umana è la ricerca della felicità; però, paradossalmente, quasi nessuno sa cosa sia. Come si può raggiungere una meta che non si conosce? E' questione di conoscenza! L'opinione comune sostiene che la felicità non si possa programmare e che gli eventi generanti le emozioni positive capitino per caso, come regali caduti dal cielo. Invece, non bisogna aspettare il cielo, ma pianificare tutte le occasioni possibili di piacere. I regali del cielo, se mai ci dovessero essere, saranno un di più, ma non certo il componente principale con cui costruire la nostra felicità.
Cos’è la bellezza? Qual è la sua utilità? Essa è una proprietà intrinseca delle cose? Da dove scaturisce la discordanza nel giudizio del bello?
Queste sono solo alcune delle domande che ci si pone quando si affronta il tema del bello. In realtà, il valore sociale e psicologico della bellezza è molto alto e ha implicazioni che abbracciano molti ambiti. Conoscere i meccanismi che governano questo apparentemente banale vezzo della mente certamente aiuta vivere meglio.
Tutti gli uomini si sentono liberi quando scelgono se ordinare un risotto o la pastasciutta al ristorante o, meno prosaicamente, di sposarsi o entrare in convento. Le cose, però, non sono così semplici. Le scoperte che vengono dallo studio rigoroso del comportamento umano e le nuove conoscenze sul cervello derivanti dalle moderne tecniche di indagine, sembrano dirci che non siamo liberi come crediamo.