Antu 100 è un amplificatore in corrente a stato solido, con un guadagno unitario, capace di sviluppare 100 watt su 8 ohm e 180 watt su 4 ohm. Questa sezione è servita da un’alimentazione induttiva sdoppiata (una per ciascun canale). Il motivo risiede nel fatto che uno stadio di amplificazione non è altro che un dispositivo che modula un flusso di corrente proveniente dallo stadio di alimentazione. Per cui, se questo è sporco, lo stadio di amplificazione, oltre ad amplificare il segnale in ingresso, amplificherà anche la sporcizia portata dallo stadio di alimentazione. Per evitare questo inconveniente, si impiegano specifici induttori che impediscono alla rete elettrica di “entrare” nello stadio di amplificazione. L’alimentazione induttiva è molto più costosa e ingombrante di una comune alimentazione capacitiva; per questo motivo quasi nessun fabbricante la usa.
Le prestazioni strumentali di Antu 100 sono di assoluto rilievo. La caratteristica più pregevole è la distorsione THD monotonicamente decrescente sull’uscita (cioè, sul carico), in linea con il principio della congruità armonica. Questo principio va preso in considerazione quando si fanno lavorare insieme unità a valvole e unità a stato solido. Nelle unità di potenza a stato solido viene solitamente impiegata la configurazione push pull del tipo serie, la quale abbatte le armoniche pari e lascia passare quelle dispari. In questo modo, però, lo spettro armonico (tanto apprezzato e desiderato) caratteristico delle valvole andrebbe, inevitabilmente, a farsi friggere. Per cui il vantaggio generato dallo stadio valvolare a monte (nell’Antu Pre) verrebbe vanificato dallo stadio finale a stato solido. Il principio della congruità armonica, invece, stabilisce che la configurazione spettrale che viene considerata favorevole (come quella valvolare) deve essere mantenuta anche in uscita, cioè sul carico. In parole povere, le due unità di così diversa natura non devono danneggiarsi l’un l’altra. Nel sistema Antu come avviene questo? In due modi. Primo e più immediato: la distorsione dello stadio a stato solido viene mantenuta molto bassa, circa un ordine di grandezza inferiore a quella dello stadio valvolare, in modo da non “sfasciare” la configurazione dello stadio valvolare. Il secondo è un prodotto del circuito NSCA (No Switching Class A): l’impiego di questo circuito contribuisce al miglioramento del degrado armonico in quanto il blocco dell’interdizione dei transistor finali prodotto dal circuito NSCA impedisce allo stadio finale a stato solido di soffocare le armoniche in uscita prodotte dallo stadio valvolare.
La realizzazione, il layout dell'amplificatore e il disegno del cabinet sono personali. Il progetto a monte, invece, è a firma dell'ing. Bartolomeo Aloia.
Anno di realizzazione dell'Antu 100: 2016.