Questa sezione contiene una serie di commenti e interpretazioni personali di brani musicali particolari, il cui significato non è di immediata comprensione.
La raccolta è stata pubblicata nel 1971. De Andrè considerò questa sua opera come “uno dei suoi lavori più riusciti, se non il migliore”.
Si tratta di un album concept incentrato sulla figura di Cristo, che De Andrè considera “il più grande rivoluzionario della storia”, una figura con cui fare i conti.
Il brano (del 1973, autore Mogol) è un invito a superare i pregiudizi e gli stereotipi sociali. Una spinta a sollevarsi in volo per andare a guardare, oltre la collina, per vedere il sole (cioé, la vita, quella vera, nascosta non da una montagna insormontabile, ma una piccola collina ricoperta di ammaglianti ciliegi.
E' un brano che fa parte della raccolta "Concerto grosso per i New Trolls", un insieme di musica barocca e rock, un vero capolavoro. Essa è divisa in tre brani. Il primo, allegro, è interamente strumentale. Il Secondo, un adagio, è molto lento e recita i versi dell’Amleto “To Die, To Sleep Maybe To Dream“, “Morire, Dormire, Forse Sognare“. L’ultimo brano, cadenza-andante con moto, inizia con un assolo di violino sul quale entrano gli altri archi dell’orchestra e infine il gruppo rock che riprende la frase shakesperiana, un brano romantico pieno di virtuosismo.
Torna a casa, è stato uno dei primi brani di successo dei Maneskin. Non è la solita e scontata storia d’amore, ma il pianto di un uomo che ha perso la sua musa ispiratrice (Marlena), cioè l’ideale di libertà. Senza Marlena si vive una vita tranquilla, serena, dotata di una bella facciata sociale, ma avvolti da un freddo interiore, con la paura di sparire.