Quello del libero arbitrio è un tema molto sentito e assai dibattuto. Per molti secoli esso è stato oggetto di discussione in molti ambiti, da quello religioso a quello filosofico, da quello letterario a quello giuridico. Ovviamente, le interpretazioni sul tema sono molto eterogenee. Negli ultimi anni, un contributo significativo alla lettura del libero arbitrio è giunto dalle neuroscienze che, grazie alle moderne tecniche di indagine, sono riusciti a far luce su molti aspetti di questo delicato problema.
Nell’accezione più comune, l’uomo viene considerato essere formato da due componenti: il corpo e la mente. Le conoscenze scientifiche attuali sono tali da consentirci di asserire con certezza che il corpo è un prodotto della fisica ed è governato dalle leggi della natura.
Meno semplice, invece, è comprendere cos’è la mente perché viene solitamente correlata con astrazioni metafisiche quali l’anima e lo spirito e comunemente concepita in contrapposizione dicotomica rispetto al corpo. Ma cos’è la mente?
La struttura anatomica che sottende le funzioni della mente è il cervello, costituito da particolari cellule, dette neuroni. Le neuroscienze hanno individuato non solo le aree del cervello responsabili delle varie funzioni della mente, ma anche le sostanze chimiche che queste utilizzano per scambiarsi i messaggi. Si è addirittura riusciti ad inventarne delle nuove, cioè sostanze artificiali che svolgono funzioni simili o che in qualche modo bloccano o stimolano alcune delle funzioni fisiologiche … una sorta di condizionamento pilotato della mente.
Il libero arbitrio è la possibilità di fare liberamente le scelte. Due sono gli elementi che lo caratterizzano: la presenza di alternative e la possibilità di avere il controllo sulle scelte. Gli eventi obbligati, non permettono il libero arbitrio (perché non c’è possibilità di scelta). In natura le cose si svolgono con percorso obbligato e possono essere previste dalle leggi della fisica. Ci sono condizioni, però, che, per l'eccessiva complessità, non è possibile prevedere . Sono i cosiddetti sistemi complessi. Il cervello appartiene a questa categoria: è un sistema complesso.
Come funziona la mente quando deve elaborare una scelta? Fondamentalmente, essa non fa altro che ricevere input, elaborarli e generare output. Ma se il meccanismo di funzionamento della mente è universale, da cosa dipende la diversità della mente? Gli elementi determinanti sono due: i geni e l’ambiente, dove per geni si intendono le varie componenti biologiche del nostro organismo e per ambiente, ogni qualsivoglia elemento esterno che condiziona (religione, scuola, famiglia, tutto il vissuto, le migliaia di esperienze fatte, le relazioni umane con le altre persone, ecc.).
Nell’universo ogni cosa avviene secondo le leggi della fisica; anche la mente dell’uomo è governata da queste leggi. Se la mente è gestita dalle leggi della fisica ogni sua funzione è soggetta a queste leggi, anche la volontà.
Ma se la volontà non è libera ed è soggetta alle leggi della fisica, il libero arbitrio esiste? Esempi pratici, reali e concreti presi relativi al ruolo dei geni e dell'ambiente nel determinismo delle scelte e, quindi, della volontà.
Cos’è quella cosa che chiamiamo coscienza?… quell’entità, quella vocina interna che avvertiamo e che sembra essere l’unica, vera responsabile di ogni nostra decisione, comportamento e pensiero?
Se tutto avviene secondo leggi fisiche, come può la coscienza decidere, scegliere e comportarsi liberamente e autonomamente, come sembra che faccia? La volontà è la causa delle azioni o solo la sensazione consapevole di esserne la causa?