Parlare di musica, per uno che la musica non l’ha mai studiata, ha qualcosa di paradossale. Eppure, è proprio in questo paradosso che vive la mia storia.
Non ho mai avuto la possibilità di ricevere un’educazione musicale. Ancora oggi, non so leggere uno spartito. L’organo l’ho imparato da solo, grazie a un amico chitarrista che conosceva gli accordi ma non sapeva nulla di tastiere. Eppure, da quei pochi indizi ho costruito la mia grammatica sonora, fatta di tentativi, ascolto e intuizione.
Il pianoforte, invece, è entrato nella mia vita per caso: lo comprai per i miei figli. Prima di allora, non ne conoscevo neppure la struttura, non ne avevo mai sfiorato i tasti. Ma è bastato averlo in casa per lasciarmi sedurre dalla sua voce profonda, dalla sua eleganza silenziosa.
Anche lì, come con l’organo, ho dovuto inventare tutto. Nessuna guida, nessuna scuola, nessun tutorial (non c’era internet, né YouTube). Solo le mie mani, il mio orecchio, e l’amore per alcune melodie che da sempre portavo dentro. Ho cercato di dar loro voce con quello che ero in grado di fare.
Non potendo contare sugli spartiti, ho seguito un’altra via: l’interpretazione personale. Alcuni brani sono diventati quasi irriconoscibili – come la mia versione della Toccata e fuga di Bach – altri, come Fortuna o Rock & Roll, sono stati completamente reinventati. Ne resta solo il seme, il respiro iniziale. Tutto il resto è nato altrove, dentro di me.
Sì, forse, a vedermi suonare, sembro più uno che zappa sulla tastiera che un vero pianista. Ma quel che conta, per me, è che in quelle note imperfette riesco a trovare una verità, un’emozione sincera.
Questa sezione è dedicata alla mia musica e si articola in tre parti:
a) La storia: il racconto della mia passione: come è nata, quando e perché;
b) Le interpretazioni: una selezione di brani da me eseguiti al pianoforte e all’organo;
c) L'analisi dei brani: una lettura personale di alcune opere musicali che, a mio avviso, celano un significato profondo, nascosto tra le note.
Iniziai a sognare tastiere all'età di 10 anni. Non potevo permetermi il lusso di comprarmi un pianoforte, nè concedermi lezioni di musica. Sono riuscito ad acquistare il primo organo elettronico coi risparmi di una estate di lavoro all'autolavaggio di mio zio (a 13 anni). Successivamente, mia madre mi regalò il Farfisa (a 16 anni) e mia suocera, il Technics (a 26 anni). Infine, il pianoforte comprato per i miei figli. Per tutti gli strumenti, ho dovuto imparare da solo (quando non c'erano i tutorial di YouTube, né internet e nemmeno i PC).
Contiene una raccolta di brani musicali suonati al pianoforte o all'organo. Non potendo usufruire degli spartiti, i brani sono stati interpreatati con grande libertà di espressione, qualche volta trasformandoli enormemente rispetto agli originali (per esempio, Toccata e fuga di Bach) e, tavolta, re-inventandoli completamente (per esempio Fortuna o Rock & Roll), tanto che dell'originale non hanno quasi niente.
Comprende il commento (analisi del testo) a opere musicali particolari, di cui mi sono innamorato. Si tratta di brani il cui contenuto e significato rimane nascosto e profondo, per cui potrebbero sfuggire all'ascolto.