Il brano (del 1973, autore Mogol) è la storia di due innamorati dove il protagonista invita il partner a seguirlo senza timore “oltre la collina dei ciliegi”, invitandolo a lasciarsi andare, perché solo rischiando si riesce a vedere il sole che sta “dietro” la collina. L'intera narrazione è una metafora. In realtà Mogol con questo tsto spinge gli uomini a superare i pregiudizi e gli stereotipi sociali. Li invita a sollevarsi in volo per vedere dall'alto le vicende umane. Da lì esse perdono enormemente il proprio valore. Inoltre, il volo permette di guardare oltre la collina e consente di verdere il sole (cioé, la vita vera), nascosto non da una montagna insormontabile, ma una piccola collina ricoperta di ammaglianti ciliegi.
E se davvero tu vuoi vivere una
vita luminosa e più fragrante
cancella col coraggio quella
supplica dagli occhi
E se davvero tu vuoi vivere una vita diversa,
… una vita piena di luce (luminosa), libera da ogni forma di condizionamento e pregiudizio,
… una vita più fragrante, cioè che sprigioni un intenso e gradevole profumo esistenziale,
… allora armati di coraggio e fai sparire dai tuoi occhi quell’espressione di supplica e di implorazione che hanno i codardi.
troppo spesso la saggezza è
solamente la prudenza più stagnante
troppo spesso la paura di fare cose fuori dagli schemi si veste di prudenza e non ci fa agire come vorremmo. Arriviamo finanche a convincerci che questo rifiuto della vita sia espressione di saggezza. Invece, quella che definiamo saggezza altro non è che paura vestita di prudenza, paura che ci fa rimanere immobili e stagnanti nella palude esistenziale… paura di cercare la libertà e paura di perdere il poco o niente che si ha.
e quasi sempre dietro la
collina c’è il sole
Sappi che dietro la collina, dietro il limite del tuo ristretto orizzonte, c’è il sole, la vita, quella vera. Paradossalmente, a nasconderlo non c’è una montagna insormontabile, ma una collina, una piccola collina coperta di ciliegi.
ma perché tu non ti vuoi
azzurra e lucente
ma perché tu non vuoi spaziare con me
volando contro la tradizione
come un colombo intorno a un
pallone frenato e
con un colpo di becco
bene aggiustato forato e lui
giù, giù, giù.
Ma perché tu non vuoi liberare il tuo spirito e vestire la tua anima di cielo (d’azzurro) e di luce? Perché non vuoi volare con me, andando contro la tradizione (cioè, contro il sistema, l’insieme delle regole, divieti e vincoli sociali) … che altro non è (il sistema) che un pallone vuoto, pieno di niente e, per di più, “fermo”, cioè immobile. Armati di ali (come un colombo) e vai, vola oltre esso… anzi, fallo scoppiare e precipitare giù, giù, giù… lontano il più possibile da te.
e noi ancora ancor più su
planando sopra boschi di braccia tese
un sorriso che non ha
né più un volto né più un’età
e respirando brezze che dilagano su
terre senza limiti e confini
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo
più vicini
E se fai questo allora sì che potrai salire su con me, in alto e ancora più su, planando (cioè, volando con le ali spiegate trasportata solo dal vento) sopra boschi di gente con le braccia tese (individui, persone che, con le braccia tese verso l’alto, vorrebbero volare anche loro, ma non possono perché frenati dalla paura vestita di prudenza)
e, col volo, conquistare la felicità (un sorriso) che non ha più né un volto né un’età, cioè quella felicità che non è correlata a specifiche persone e non è legata ad una particolare età,
…respirando brezze (venti leggeri e piacevoli) che dilagano su terre senza limiti e confini (il cielo è una “terra” senza limiti né confini, una terra dove non ci sono vincoli, né regole),
… nell’immensità di questo cielo ci allontaniamo, cioè, non siamo più costretti a restare indissolubilmente vicini, vincolati e dipendenti l’uno all’altra, ma abbiamo la possibilità e la libertà di poterci “allontanare” senza però (per questo) perderci, anzi, paradossalmente, ci ritroviamo più vicini di prima. La libertà dalle regole e dai vincoli, per quanto apparentemente ci allontani, in realtà, non solo non ci fa perdere, ma ci fa ritrovare più vicini (cioè ci fa essere più uniti).
e più in alto e più in là
se chiudi gli occhi un istante
ora figli dell’immensità
… e volando, sospinti dai venti, saliamo sempre più in alto e ci allontaniamo sempre più da dove siamo partiti (cioè, ci eleviamo spiritualmente e ci distacchiamo dalla comune e vincolante condizione esistenziale che investe coloro che continuano a vivere “nel pallone”, cioè nel sistema).
…e se chiudi gli occhi un istante, scopri che adesso siamo figli dell’immensità, cioè siamo parte di quell’infinito che ci ha generati e da cui proveniamo.
se segui la mia mente
se segui la mia mente
abbandoni facilmente
le antiche gelosie
Se ti fidi di me, se segui la mia mente, se ti sforzi di volare, vedrai che molte delle antiche gelosie, cioè le problematiche psicologiche che affliggono i comuni mortali (come la gelosia, le invidie e i comportamenti legati all’istinto di sopraffazione) non ti appartengono più e non ti faranno più soffrire.
ma non ti accorgi che è solo la paura
che inquina e uccide i sentimenti
le anime non hanno sesso né sono mie
Ma come fai a non accorgerti che la paura di andare controcorrente, la paura di osare, la paura di volare, di rompere i legami e di infrangere le regole finisce con l’inquinare e uccidere finanche i sentimenti ? Come puoi consentire questo?
Le anime (cioè i sentimenti) non hanno sesso (cioè sono al di sopra delle limitazioni psicologiche legate al sesso) e, forse, proprio non ci appartengono proprio.
no, non temere tu non sarai
preda dei venti
E sii tranquilla e non temere, perché, benché in volo, non sarai in balia dei venti in quanto potrai (con le ali) decidere tu dove andare.
ma perché non mi dai
la tua mano perché
potremmo correre sulla collina
e fra i ciliegi veder la mattina
che giorno è
e dando un calcio ad un sasso
residuo d’inferno e farlo rotolar
giù giù giù
Ma perché non ti fidi? Perché non mi dai la tua mano e corri con me sulla collina per vedere, tra i ciliegi, il nascere di un nuovo giorno (di una nuova vita) ?
Mandando al diavolo gli ultimi lembi residui del sistema (dando un calcio ad un sasso residuo d'inferno e farlo rotolar giù giù giù)
e noi ancora ancor più su
planando sopra boschi di braccia tese
un sorriso che non ha
né più un volto né più un'età
e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini
e più in alto e più in là
ora figli dell'immensità.
e noi, così, possiamo finalmente elevarci e volare in alto e ancor più su ...